Costantin Serramenti e la bonifica della Pianura Padana

Costantin Serramenti e la bonifica della Pianura Padana: che storia!

Sono qui per mostrarti il lavoro di un vero artigiano d’altri tempi, mio nonno Vittorio

E per parlarti della Costantin Serramenti, della nostra storia. 

Forse ci conosci come “quelli delle Finestre Sartoriali” o semplicemente come “quelli che realizzano infissi e serramenti su misura” per le case a Rovigo e in tutti il territorio del Basso Padovano e Basso Vicentino

È così. 

Ma questa volta non voglio parlarti di come possiamo aiutarti a vivere meglio la tua casa con soluzioni innovative e a misura delle tue esigenze, grazie al nostro Sistema UniCostantin.  

Voglio portarti indietro nel tempo. 

E precisamente, voglio portarti al tempo della bonifica della Pianura Padana, nel cuore di una terra brulla dove la natura aveva preso il sopravvento. 

Perché? 

Perché tutto è partito da lì. Questa è la nostra storia. 

Voglio parlarti di mio nonno Vittorio, abile maestro del legno, e delle opere che ha realizzato per far sì che la bonifica della nostra amata pianura del basso padovano andasse a buon fine. 

E sì, voglio parlarti di ciò che ha fatto, con passione e sacrificio, per rendere la nostra terra migliore. 

Quindi, se ti va, prenditi qualche minuto e vieni con me sulla barchetta che mio nonno utilizzava per raggiungere i punti critici di bonifica e sulla quale lavorava insieme ad altri artigiani esperti. 

Questa è la storia di nonno Vittorio e della Costantin Serramenti. 

Questa è la storia del nostro territorio. 

Costantin Serramenti: nel cuore della pianura del basso padovano, un tempo paludosa e poco produttiva

Se abiti a Rovigo e dintorni, nel territorio del Basso Padovano o Vicentino, sicuramente conosci già la storia del nostro territorio. Ma…

… hai mai osservato il nostro territorio dal punto di vista delle opere di bonifica che lo hanno interessato, ripercorrendo una storia di grandi opere frutto dell’ingegno umano?

Lo facciamo insieme. 

Nel cuore del nostro territorio.

Nonno Vittorio e gli artigiani del posto hanno lavorato duramente, con le loro mani forti e abili, per garantire un luogo dove la gente potesse godere di una vita serena e a contatto con la natura. Con la loro esperienza e la loro creatività, hanno plasmato diverse opere, utilizzando strumenti antichi e metodi tradizionali.

Tutto questo per continuare la lunga storia della bonifica della Pianura Padana, iniziata in un passato tanto lontano da noi, ma che possiamo riassumere in questi fondamentali periodi:  

  • Età del bronzo, quando ci fu una prima bonifica per strappare la terra dalle acque e “sopravvivere” in un territorio tanto duro; 
  • Alto Medioevo, quando con le opere dei Benedettini siamo riusciti a guadagnare altre terre da coltivare in un territorio ancora ricco di aree paludose e corsi d’acqua senza argini;
  • Repubblica Veneta, quando furono istituiti il Magistrato delle Acque (1530) e il Magistrato dei Beni Inculti (1560) per continuare la bonifica dei terreni con tagli fluviali e opere come il naviglio Adigetto. 
  • Dalla metà dell’800 alla metà del ‘900, quando con le prime idrovore furono bonificate del tutto tante terre paludose. 

Un processo di bonifica e sistemazione idraulica che è durato centinaia di anni e che ha visto mio nonno Vittorio e gli altri artigiani locali protagonisti indiscussi dell’epoca delle idrovore: hanno lavorato alle botti idrauliche e ai sistemi progettati per spingere l’acqua in alto, letteralmente, per “liberare” la terra. La nostra terra!

La pianura del basso padovano, i suoi canali e quelle idrovore progettate per dominare i flussi di acqua

Una pianura figlia di due fiumi, l’Adige e il Po, che l’hanno disegnata nei secoli.

Qui, in questa terra di pianura e insieme di acqua, sono stati scavati molti canali e progettati sistemi unici per creare dei veri e propri salti d’acqua, resi possibili proprio dalle idrovore, cioè pompe che avevano il compito di assorbire ed asportare grandi masse d’acqua. Tra questi canali, tanti sono quelli naturali, ma tanti sono anche quelli artificiali, come il Gorzone che con i suoi 70 km attraversa le province di Padova e Venezia. 

Idrovore che all’inizio erano alimentate da motori a vapore, per poi diventare più potenti ed efficienti grazie ai più performanti motori diesel che con più facilità e in tempi minori riuscivano a spingere l’acqua verso canali situati in punti più alti per consentirne il deflusso a mare. 

Ma sicuramente queste sono cose che già sai, se abiti in queste zone. Quello che forse non sai è come veniva garantito il perfetto funzionamento di queste idrovore alloggiate in grandi edifici in pietra. 

Nonno Vittorio, primo pilastro della Costantin Serramenti, era proprio uno degli “addetti alla manutenzione”. 

Un artista del legno per la bonifica della Pianura Padana: ecco il lavoro di Nonno Vittorio Costantin 

Naturalmente, tutte le opere realizzate per la bonifica del territorio necessitavano di continua manutenzione. E all’epoca non era certo facile intervenire: non esistevano grossi macchinari e sistemi per bloccare lo scorrimento dell’acqua nei canali, quindi bisognava lavorare con i piedi (quasi) in ammollo. 

Mio nonno era un falegname esperto che realizzava serramenti su misura, mobili, ruote di carri e tutto ciò che il legno gli consentiva di fare. Era un vero artista del legno. E nel nostro nuovo showroom, conserviamo gelosamente il suo tavolo di lavoro che abbiamo restaurato:

Costantin Serramenti: tutto è partito da qui, da questo tavolo di lavoro, dal genio e dalla passione di nonno Vittorio.

Come detto, mio nonno era uno dei tanti artigiani addetti alla manutenzione delle opere di bonifica. All’interno degli stabili che ospitavano le idrovore c’erano delle porte molto grandi, progettate non per fare passare le persone, ma progettate per l’acqua. Erano porte che fungevano da chiuse vere e proprie: l’acqua non doveva tornare indietro, nel punto più basso.

Per fare la manutenzione, nonno Vittorio, accompagnato da fabbri, muratori e altri artigiani del posto, si recava presso le “chiuse” utilizzando piccole imbarcazioni. E su queste piccole imbarcazioni, poco stabili e poco sicure, lavorava alle porte che hai appena visto in foto per garantirne il perfetto funzionamento e, quindi, garantire sicurezza agli abitanti della pianura. 

Tutte le parti in legno che servivano da “guarnizione” alle grandi porte in ferro, per renderle più ermetiche possibile, sono state realizzate da mio nonno. E quella pubblicata è proprio una porta con la firma di Vittorio Costantin. 

Come sempre, “firmava” tutti i suoi lavori con dettagli che li rendevano unici e perfettamente funzionali. Sono passati tanti anni da quando la porta che ti ho mostrato è stata montata, ma tutti gli intagli per le viti, gli angoli e qualsiasi altro pezzo della cornice sono stati lavorati con cura maniacale per il dettaglio, per funzionare bene a lungo. E se la porta è ancora lì, forse nonno Vittorio “sapeva il fatto suo”. 

Ora, a parte il prodotto che usciva dalla sua piccola bottega, quello che più mi emoziona e che voglio portare alla tua attenzione è il modo in cui ha contribuito alla bonifica della Pianura della bassa padovana. 

Un artigiano d’altri tempi: cuore, passione e sacrifici

Partiva dalla sua bottega con tutti i pezzi di legno già lavorati e caricati sul suo carretto, per poi trasportarli in prossimità delle idrovore su una barchetta. Una volta giunto sul posto procedeva all’installazione delle cornici lavorando in condizioni a dir poco scomode e pericolose. Effettuava piccole modifiche sul posto – capirai che, lavorare su una barchetta che si muoveva, maneggiando grandi pezzi di legno che dovevano essere installati con precisione millimetrica non era per niente facile – per far sì che tutto funzionasse al meglio. 

Sai perché tutto questo mi emoziona? Perché il cuore di artigiano di nonno Vittorio era davvero grande e tanti sono i sacrifici che ha fatto per garantire a tutti noi un futuro migliore. 

Se oggi siamo qui, a goderci questo territorio, è grazie a lui e tutti gli altri artigiani che in passato hanno lavorato duramente e in condizioni anche “critiche” per rendere la pianura un posto migliore. 

E mi emoziono anche perché questo grande cuore di artigiano batte ancora in tutti i membri della famiglia Costantin Serramenti, che oggi è un’azienda di riferimento per chi è alla ricerca di comfort e sicurezza con serramenti su misura e di artigiani che lavorano con passione. 

Costantin Serramenti: una famiglia di artigiani al servizio delle famiglie

In fin dei conti, siamo una famiglia al servizio delle famiglie. Da sempre. 

Una famiglia di artigiani e consulenti qualificati che hanno deciso di non limitarsi a vendere i serramenti, ma aiutare le persone a vivere meglio la loro casa con soluzioni sartoriali

E tutto è iniziato con nonno Vittorio, che nel suo piccolo laboratorio realizzava vere e proprie opere d’arte per le famiglie del posto e grandi opere per il territorio.  

Un artigiano d’altri tempi che è riuscito a trasmettere la sua passione e quel suo credere nel “mestiere”, prima a mio papà, e poi a me. 

Oggi, nella nostra falegnameria attrezzata, supporto vero e concreto nella gestione pratica del lavoro, si sente ancora un forte profumo di artigianalità. Un profumo che si diffonde in tutti gli ambienti della Costantin Serramenti. E a noi piace questo profumo!

Sono passati gli anni, ma la passione e l’attenzione maniacale per i dettagli e quel sano credere nel mestiere di nonno Vittorio sono ancora i pilastri portanti della nostra attività.

E io sono felice e orgoglioso di tutto questo.

Non ti nascondo che parlarti di mio nonno e della storia della nostra azienda, da sempre attenta allo sviluppo di un territorio che amiamo, mi fa battere forte il cuore. Un cuore di artigiano. 

È vero, guardiamo sempre al futuro per trovare soluzioni innovative e prestazionali per rendere le case dei nostri clienti sicure, confortevoli e tanto efficienti dal punto di vista energetico. Ma sono l’artigianalità delle nostre opere e il nostro impegno in prima persona che ci consentono di fare la differenza in ogni progetto. 

Appunto, fare la differenza

… proprio come nonno Vittorio. 

Questa è la storia di Vittorio Costantin. 

Questa è la storia della Costantin Serramenti. 

Grazie, nonno!

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Picture of Stefano Costantin

Stefano Costantin

Sono Stefano Costantin, mi occupo di serramenti da quando avevo 19 anni.

Lavoro nella azienda di famiglia da quel momento e sono, a tutti gli effetti, la terza generazione impegnata in questo mestiere.

Fin da bambino sono cresciuto in mezzo alle finestre, in un vero e proprio “casa e bottega” con mio papà e mio nonno.

Ho iniziato con la gavetta, per molto tempo infatti ho vissuto il cantiere e le esigenze dei clienti.

Negli ultimi anni mi sto dedicando ad evolvere l’azienda di famiglia, per dare un servizio sempre più personalizzato a tutti i clienti, attraverso formazione continua e lo studio di nuovi sistemi di lavoro e montaggio.

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Stefano Costantin

Sono Stefano Costantin, mi occupo di serramenti da quando avevo 19 anni.

Lavoro nella azienda di famiglia da quel momento e sono, a tutti gli effetti, la terza generazione impegnata in questo mestiere.

Fin da bambino sono cresciuto in mezzo alle finestre, in un vero e proprio “casa e bottega” con mio papà e mio nonno.

Ho iniziato con la gavetta, per molto tempo infatti ho vissuto il cantiere e le esigenze dei clienti.

Negli ultimi anni mi sto dedicando ad evolvere l’azienda di famiglia, per dare un servizio sempre più personalizzato a tutti i clienti, attraverso formazione continua e lo studio di nuovi sistemi di lavoro e montaggio.

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